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CRONICA
DI
MATTEO VILLANI

TOMO V.


CRONICA

DI

MATTEO
VILLANI

A MIGLIOR LEZIONE RIDOTTA
coll’aiuto
DE’ TESTI A PENNA

TOMO V.

FIRENZE
PER IL MAGHERI
1826

[5]

LIBRO DECIMO

CAPITOLO PRIMO.Il Prologo.

La superbia, la quale prima nel cielo mostrò lasua malizia, se nelle menti terrene si trova nonè da maravigliare, considerato che l’umana naturaindebilita per lo peccato del primo uomoè ne’ vizii inchinevole e pronta. Questo peccatoquanto sia grave, e quanto sia in ira di Dio, perlo suo fine l’ha sovente mostrato; porne alcunoesempio in nostri ricordi forse non fia da biasimare,se non da coloro che per morbidezzad’animo sono amatori delle brevi leggende, o dacoloro che per tema di spesa veggendo la moltitudinede’ fogli non osano fare scrivere. Serse re d’Asia,avendo avuto più tempo nelle guerre prosperae felice fortuna, insuperbito, lo mare coperse dinavi, e intra Sesto e Abido, due isolette di mare,per pomposa memoria di suo innumerabile esercitosopra le navi fè ponte, e a riceverlo tutta laGrecia non parea sofficiente, nè a ricevere nè apascere la sua brigata; e infine da poca gentevituperato e sconfitto, e in uno piccolo legno tornò[6]in suo paese morta tutta sua gente. Sennacheribmaravigliosamente esaltato per beneficio dellaridente fortuna, con l’animo altero montò soprale stelle spregiando gli Dii, e massimamentequello degli Ebrei, come se fossono minori e menopossenti di lui; costui veggendo l’esercito suotagliato, vilmente fuggì, e nel tempio degl’Idolisuoi da’ suoi proprii figliuoli vilmente fu tolto divita. Dario re potentissimo, più volte sconfittodalla poca gente d’Alessandro re di Macedonia,infine da’ suoi propri congiurenti vilmente fumorto. Ciro re di Persia e di Media, eccellentissimodi potenza....

Il codice Ricci è mancante in questo luogodi una pagina, che dovrebbe contenere ilrimanente del Proemio, il capitolo secondo,e il principio del terzo, e con mio sommorincrescimento non son riescito a riempirequesta laguna col soccorso di un altro codice,poichè non m’è stato possibile trovarnecopia. La Biblioteca Riccardiana possiede trecodici di Matteo Villani, e uno la Laurenziana,ma non oltrepassano il nono libro. Persupplire in qualche modo a questa laguna mison servito d’un’Epitome fatta da DomenicoBoninsegni delle storie fiorentine di Giovanni,Matteo e Filippo Villani, che si conserva nellaBiblioteca Laurenziana, e che un giorno facevaparte della Biblioteca Mediceo-Palatina, segnatodi num. 160.

[7]

CAP. II.Dell’atto e rilevato stato della casade’ Visconti di Milano.

«Più era infocato che mai messer Bernabònell’impresa di Bologna, e impuose e trasseda’ cherici del suo tenitorio in tre mesi più ditrecento migliaia di fiorini d’oro, e da’ secolariper nuova imposta circa trecentosessantamigliaia di fiorini d’oro; e venne in tanta superbia,forse per lo parentado fatto in Francia,che nessuno accordo si potè trovare tra lui e ’llegato, nè per il gran siniscalco nè altri, usandodi dire, che non temeva potenza di

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