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L'IDOLO


GEROLAMO ROVETTA

L'IDOLO


ROMANZO


MILANO
LIBRERIA EDITRICE NAZIONALE
Via S. Margherita, 5


1904


PROPRIETÀ LETTERARIA

Tutti i diritti di riproduzione e di traduzione riservati all'autore

Como — Stab. Tip-Lit. Romeo Longatti — Como.


[1]

PARTE PRIMA.

[3]

I.La Conferenza.

A Milano: nella «gran sala» del Circolo artistico-letterario.

Un salone qualunque, abbastanza armonico, ornatodi bandiere nazionali e di fantasia.

Giordano Mari, illustre pensatore e storico elegante:parla molto e scrive poco, per cui la suafama è in continuo aumento. Bell'uomo: barbabionda, corta; capelli bruni, lucenti, ondulati;ciuffo alla moderna. Età, forse, quarantacinqueanni, che all'occhio superficiale, e dopo le cure ela cura della toeletta, possono anche sembrare,forse, trentacinque. Diritto in piedi, sul palco elevato,accanto al tavolino, colla solita bottiglia eil solito bicchier d'acqua dal fondo arrugginito,parla da tre quarti d'ora sui Precursori della Rivoluzione.

Quando il conferenziere china lo sguardo perrivolgere il discorso alle signore — tutto un parterrefitto fitto di bei visetti intenti, rallegratodalla vivezza dei papaveri, per la gran moda deicappellini rossi — egli sorride sfoggiando la lucentezza[4]candida dei denti, e modula la voce penetrantecon inflessioni morbide, quasi tenere. Poi,quando rivolge il capo, e un apposito periodo, aigiovani letterati, agli artisti del pensiero che spiccanoqua e là, infissi alle pareti, colla testolinaben pettinata, i solini alti, marmorei e l'uggiaclassica spirante sui labbruzzi anemici, votati allasigaretta, la sua parola si fa più lenta, la vocepiù fredda, la frase più acuta; mentre tuona comeun poderoso baritono dell'eloquenza quando scagliaun nome, un'apostrofe o dedica una volatina agliartisti della forma, agli scultori ed ai pittori chelo stanno a sentire raggruppati sull'uscio in fondoalla sala, con le facce sudate — con più o menobarba — spiranti un'attonita maraviglia:

— Cribbio, che polmoni!... Che Tamagno!

Giordano Mari (continuando)... Ecco dunque,o signori, sopra la pleiade dei pensatori che aperserola via ai tempi nuovi e abbatterono l'anticoedificio della tirannide, ecco elevarsi quattrograndi figure d'uomini e di scrittori, i maestridell'idea nuova, i critici della storia universale:Montesquieu, Voltaire, Diderot, Rousseau...

Donna Fanny (uno dei cappellini rossi, il piùstraordinario, il più bizzarro e il più parigino,sottovoce ad Emma, indicandole, s'intende, il conferenziere)Guarda che bella mano! In un uomo,dopo i denti, io guardo subito la mano. Moltefanno un gran caso anche dei capelli; per meniente! Basta che non siano rossi!

La signorina Emma: (un visino sentimentale:non si muove, non risponde, forse non ha nemmenoudito quel che ha detto Fanny: ha tutta l'animanegli occhi e gli occhi nel conferenziere).

[5]Giordano Mari (continuando e fissando Emmache egli non ha mai

...

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